martedì 24 dicembre 2013

Tutta colpa di Walt Disney

Sarà stata forse colpa delle favole che ci raccontava la mamma quando eravamo piccole.
E, anche se la mia di favole non me ne ha mai raccontate, a colmare quelle lacune ci pensavano i Vhs della Walt Disney. Ne avevo a palate di videocassette, pochissime quelle originali. Fra le mie preferite c'erano indiscutibilmente "La Sirenetta" e "La bella addormentata nel bosco". Avevo una vera e propria fissa con le sirene: le disegnavo di continuo, avevo bambole e Barbie e mi ero persino fatta l'abbonamento alla rivista de La Sirenetta. Lo confesso e non me ne vergogno, infondo... tutti abbiamo un passato (ah, mi piacevano moltissimo pure i Little Pony... che fighi!).






[Meglio che mi trattenga che ho la tentazione a infilarci dentro quarantamila immagini di Ariel&co]

Quindi la colpa è solo di Walt Disney se la nostra è una fervida IMMAGINAZIONE e siamo portate a fantasticare e a farci (questa odierna piaga sociale de)i famosi "film in testa".

La cosa divertente è quando il tuo film preferito, quello che incarna ogni più piccolo dettaglio della tua storia d'amore perfetta, una sera di Dicembre, lo incontri in un locale a Padova.
[E, per chi se lo stesse chiedendo, no, il locale a Padova non era un acquario e no, non ho conosciuto un Sirenetto. Il locale non è nemmeno il FishMarket, per quanto divertente e appropriato sarebbe stato, vista questa mia mania. Sì, a Padova esiste un locale che si chiama FishMarket ed è anche molto carino].


...IL FILM...

Crescendo, la fissa è passata dalle Sirenette ai flosofi (non chiedetemi quale sia stato il gap). 
Fin dalle medie nutrivo una profonda curiosità nei confronti della filosofia, mi piaceva come parola forse, ed ero trepidante al pensiero che il 3° anno di Liceo, avrei finalmente potuto studiarla.
Perciò nel Mulino che vorrei, non ce sta Banderas, ce sta più un Nietzsche, ovviamente più carino. Lui con sta faccia qui mi mette un pochetto in soggezione. No, anzi, mi fa vera e propria paura.




Sarà stata anche colpa di Guccini e del fascino di passare "quelle sere d' estate sapevan di vino e di scienza" e delle atmosfere alla Via Paolo Fabbri 43.

Location:
Venezia. Forse questa una reminiscenza di "In fondo al mar". Non lo so, ma io amo profondamente questa città e non importa se è banale, ma non vado a scrivere che amo Busto Arsizio solo perchè è meno Mainstream. E poi a Busto Arsizio non ci sono mai stata.
Nei miei film c'è una barca che prende il largo verso la laguna, io stesa a prendere il sole e lui a leggere ad alta voce qualche brano di Kant, di cui, naturalmente, capirei poco o niente.
Nei miei film c'è una camera al terzo/quarto piano di una vecchia palazzina gotica, c'è una finestra aperta dalla quale entra forte la luce del sole, dove un poco di vento muove le tende bianche e leggere. Dove si sentono le campane suonare in lontananza e noi lì stesi a letto. Col gatto. Anzi con la mia Giulia.



Poi scopri che lui esiste e che lui è anche molto, ma molto carino. Anzi, un figo da paura. Che lui ha studiato filosofia e che ora fa l'insegnante per bambini con problemi. Che lui è un Veneziano doc e che possiede anche la barca. Che lui è il direttore artistico di un locale underground e ha una conoscenza musicale sconfinata. Che lui indossa le Clark. Che anche lui ha una gatta. 
Che lui è troppo. Perfetto. Per me. Cazzo.










Nessun commento:

Posta un commento

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...